04 March, 2022

Controllo green pass agli ultracinquantenni sul luogo di lavoro: come distinguerli nel rispetto della privacy?

il Garante per la protezione dei dati personali, il 18 febbraio 2022 ha emesso parere favorevole allo schema di decreto concernente “Modifiche al DPCM del 17 giugno 2021, recante «Disposizioni attuative dell’articolo 9, comma 10, del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, "Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19".

In particolare, al punto 3 delle osservazioni (I trattamenti di dati personali connessi alle nuove modalità di verifica delle certificazioni verdi Covid-19 nel contesto lavorativo), al 4 capoverso afferma che: “le misure individuate per tutelare, […], i diritti e le libertà fondamentali dei lavoratori assicurano che, selezionando la modalità “Lavoro”, la verifica dei distinti presupposti per accedere al luogo di lavoro, stabiliti in funzione dell’età anagrafica dell’interessato, avvenga in modo automatico sulla base della data di nascita riportata all’interno della certificazione verde di ciascuno, semplificando le procedure di verifica e, al contempo, riducendo il rischio di utilizzo improprio o non corretto, anche derivante da errore umano, evitando le occasioni di possibili trattamenti di dati non previsti dalla legge, nonché limitando eventuali effetti discriminatori nel contesto lavorativo (artt. 88 del Regolamento e 113 del Codice).”

Qui il testo integrale del provvedimento del Garante: https://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9746905

In caso di controllo green pass all’accesso dei luoghi di lavoro mediante App Verifica C19, è necessario, quindi, impostare la modalità di verifica “Lavoro”.