30 April, 2025

Va bene la privacy, ma prende la multa anche chi davvero la viola? ORA SAPPIAMO DI SÌ

Violazioni del Digital Market Act, sanzionate Apple per mezzo miliardo di euro e Meta per 200 milioni di euro

Nel bel mezzo delle gravi tensioni commerciali provocate dai dazi di Donald Trump, arrivano due nuove multe della Commissione Europea per big del Web Usa: Apple e Meta (Facebook, Whatsapp, Instagram). Le due società, ha avvertito la vicepresidente esecutiva della Commissione Teresa Ribera, responsabile per l’Antitrust, «non hanno rispettato il Digital Market Act attuando misure che rinforzano la dipendenza di utenti commerciali e consumatori sulle loro piattaforme».

Sul fronte della Mela, la Commissione afferma che, «a causa di numerose restrizioni imposte da Apple, gli sviluppatori non possono trarre pieni benefici dai vantaggi di canali di distribuzione alternativi fuori da App Store. Allo stesso modo, i consumatori non possono pienamente beneficiare di offerte alternative e più economiche in quanto Apple impedisce agli sviluppatori di informare direttamente i consumatori di tali offerte».

Bruxelles lamenta che «gli sviluppatori che vogliano utilizzare canali di distribuzione di app alternativi su iOS, sono disincentivati in quanto sono costretti a optare per nuovi condizioni commerciali che includono una nuova commissione (Apple’s Core Technology Fee)».

Inoltre «Apple ha introdotto requisiti troppo rigorosi per poter accedere (a questa opzione ndr), ostacolando la possibilità degli sviluppatori di distribuire le proprie applicazioni attraverso canali alternativi».

Infine, la società «ha reso eccessivamente complicata e poco chiara per gli utilizzatori finali l’istallazione di applicazioni quando utilizzano tali canali alternativi di distribuzione».

La Commissione sottolinea che la Mela «non è stata in grado di dimostrare che tali restrizioni sono oggettivamente necessarie e proporzionate». Bruxelles ha dunque «ordinato ad Apple di rimuovere le restrizioni tecniche e commerciali e di astenersi da proseguire questo comportamento non ottemperante in futuro».

C’è però almeno anche una buona notizia per la società fondata da Steve Jobs: la Commissione ha annunciato di aver chiuso un’altra indagine, questa relativa agli obblighi sul fronte della libertà di scelta sull’utilizzo o meno di determinate applicazioni. Apple ha infatti attuato modifiche che consentono di disinstallare applicazioni proprietarie preinstallate (come il navigatore internet Safari) e ha semplificato la possibilità di modifiche ai settaggi standard per chiamate, messaggi, tastiere, gestori di parole d’ordine e servizi di traduzione sugli iPhone.

Quanto a Meta, al centro è l’utilizzo dei dati personali degli utenti. Bruxelles contesta il modello, introdotto nel novembre 2023, denominato “Acconsenti o paga”: l’utente può o accettare che la società Usa utilizzi appieno i suoi dati personali per pubblicità personalizzate, o invece pagare un abbonamento per evitarlo. Secondo la Commissione, «questo modello non rispetta il Dma, in quanto non dà agli utenti la possibilità di scelta specifica di un servizio che utilizzi meno dati personali ma sia altrimenti equivalente al servizio con pubblicità personalizzata». Inoltre «il modello di Meta non consente agli utenti di esercitare il loro diritto di acconsentire liberamente alla combinazione dei loro dati personali».

A dire il vero, riconosce l’esecutivo Ue, nel novembre 2024 Meta, «dopo numerosi scambi con la Commissione, ha introdotto un’altra versione del modello gratuito di pubblicità personalizzata, offrendo una nuova opzione che, secondo la società, utilizza meno dati personali per mostrare pubblicità personalizzata». Un modello che Bruxelles «sta al momento valutando». La multa riguarda «il periodo durante il quale agli utenti finali nell’Ue è stato offerto solo l’opzione binaria 'Acconsenti e paga' tra marzo 2024, quando il Dma è divenuto vincolante, e il novembre 2024, quando è stato introdotto il nuovo modello».

Anche per Meta, comunque, c’è almeno una buona notizia: il servizio di vendite Facebook Marketplace esce dal quadro di applicazione del Dma, come richiesto dalla società, in quanto «la Commissione ha riscontrato che Marketplace nel 2024 aveva meno di 10.000 utenti commerciali».

Articolo ripreso da Federprivacy