09 June, 2023

Telefonate pubblicitarie moleste, confiscati per la prima volta archivi di due call center per telemarketing selvaggio

Telefonate pubblicitarie moleste, confiscati per la prima volta archivi di due call center per telemarketing selvaggio

Come si fa a non ricevere più le insopportabili telefonate pubblicitarie di call center che ci bombardano di chiamate a tutte le ore? Una buona cosa intanto è iscriversi al registro delle opposizioni anche se, come abbiamo imparato, non sempre è risolutivo (che cosa provare a fare in quei casi). Da parte loro le istituzioni combattono il fenomeno, difficilissimo da sradicare, alla fonte. E c'è da registrare un'importante novità: su iniziativa del Garante privacy sono state confiscate per la prima volta delle banche dati di call center e colpito il «sottobosco» di questo mondo con sanzioni comminate alle società coinvolte. È infatti partita nella mattina di martedì 6 giugno un'ampia operazione - condotta dai Finanzieri del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma in collaborazione con i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Verona - per notificare alcuni provvedimenti adottati dal Garante e, soprattutto, a confiscare le banche dati in uso ad alcune società che svolgevano attività illecite nel campo del telemarketing selvaggio.

Le società punite

Le società coinvolte nella vicenda sono Mas s.r.l.s. (sanzione di 200.000 euro), Mas s.r.l. (500.000 euro), Sesta Impresa s.r.l. (300.000 euro), Arnia società cooperativa (800.000 euro), e due di esse sono state anche colpite dal provvedimento di confisca che sottrae loro la base di dati utilizzata per effettuare le attività illecite. L’operazione si è svolta simultaneamente presso le sedi delle società interessate (nel veronese e in Toscana) e costituisce la prima occasione in cui il Garante dispone la confisca delle banche dati dei potenziali clienti. L'Autorità sta collaborando attivamente con gli operatori virtuosi del settore per la definitiva approvazione di un codice di condotta, mentre prosegue al contempo l'attività di controllo e repressione del telemarketing illegale.

Come funzionava

Le società veronesi (Mas srl e Mas srls) avevano acquisito liste di numeri illegalmente prodotte e contattavano decine di migliaia di soggetti, senza che questi avessero mai rilasciato il necessario consenso per il trattamento dei dati a fini di marketing. Nelle chiamate venivano proposte offerte commerciali di diverse compagnie energetiche e i call center arrivavano a offrire, poco tempo dopo, anche passaggio inversi fra queste (il ritorno alla vecchia compagnia, insomma), il tutto per accrescere le proprie provvigioni. I contratti realizzati in questo modo venivano girati alle altre due società (con sede in Toscana) per l’indebito inserimento nel database delle compagnie, il tutto senza alcun formale incarico. Queste realtà sono un esempio del cosiddetto sottobosco del telemakerting selvaggio, più volte indicato dal Garante quale causa dell'attuale situazione di chiamate insistite e fuori dalle regole.

News ripresa dal CORRIERE DELLA SERA